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Cos’è il dominio di terzo livello?

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Quando si vuole creare un sito web, tutto parte dalla registrazione del dominio e dalla scelta dell’hosting. Ma ecco che sorgono le prime domande. Cos’è esattamente un dominio? Perché si parla di livelli?

In questo articolo vedremo una panoramica della struttura dei domini, concentrandoci in particolare sul dominio di terzo livello.

Cos'è Il Dominio Di Terzo Livello

Cos’è un dominio di terzo livello?

Per capire cos’è esattamente un dominio di terzo livello, bisogna fare una piccola premessa su cos’è un dominio internet.

Un nome di dominio è una stringa di testo composta da due o più sezioni separate da un punto, ad esempio “wikipedia.org”. Ogni dominio è un nome unico che corrisponde a un indirizzo IP (123.456.789.12) che serve a identificare il server su cui è ospitato il sito.

Nella struttura di un nome di dominio possiamo riconoscere più sezioni, ognuna delle quali è separata dall’altra tramite un punto.

Livelli Di Un Dominio Internet

La struttura dei domini viene letta da destra verso sinistra. Prendiamo l’esempio di prima, in wikipedia.org, la sezione più a destra “.org” è il dominio di primo livello, mentre quella a sinistra, “wikipedia” è il dominio di secondo livello.

Ogni dominio deve avere un primo e secondo livello, ci sono poi però dei livelli aggiuntivi opzionali, per esempio nel dominio “it.wikipedia.org” “it” è il dominio di terzo livello.

Differenze tra primo, secondo e terzo livello di dominio

Il dominio di primo livello, chiamato anche TLD (top level domain) oppure estensione è la parte terminale di ogni dominio. I domini di primo livello si dividono in più categorie, le più importanti sono i domini generici come .com, .org, .net e i domini nazionali come .it, .eu, .es, .us.

Abbiamo poi il dominio di secondo livello vale a dire il nome di dominio specifico del sito. Per esempio “wikipedia”. Questo nome corrisponde in genere al nome di un’azienda, di un ente, di un marchio, oppure può essere più generico e riferirsi all’argomento trattato nel sito.

Se ci sono livelli che precedono il dominio di secondo livello, allora si parlerà di domini di terzo livello, quarto livello e così via. È importante notare che non esiste un limite al numero di livelli dei domini ma che in genere non vengono utilizzati più di tre livelli per non creare indirizzi troppo complessi.

Non c’è una vera e propria differenza tra i domini di terzo livello e i sottodomini e nella maggior parte dei casi questi due termini vengono utilizzati come sinonimi.

Tuttavia in genere tutti i livelli successivi al dominio di secondo livello vengono chiamati sottodomini. Quando i livelli sono esattamente tre si parla di domini di terzo livello.

Vediamo alcuni esempi:

  • it.esempio.com > dominio di terzo livello o sottodominio;
  • blog.it.esempio.com > sottodominio o dominio di quarto livello.

A cosa serve il dominio di terzo livello?

Ogni dominio deve avere necessariamente due livelli: un dominio di primo livello e uno di secondo livello.

Ecco alcuni esempi di strutture minime per registrare un dominio:

  • supporthost.com
  • wikipedia.org
  • treccani.it

I domini di terzo livello non sono obbligatori, ma vengono creati per diversi scopi.

In alcuni casi vengono creati per motivi tecnici ad esempio per identificare un server specifico, ad esempio ftp.esempio.com potrebbe essere il dominio del server FTP, mentre mail.esempio.com potrebbe essere quello del server per le email.

I domini di terzo livello, però, possono anche essere utilizzati per organizzare meglio i contenuti di un sito web e creare delle sezioni separate. Vediamo alcuni esempi di utilizzo dei domini di terzo livello.

Mostrare i contenuti in diverse lingue

I domini di terzo livello spesso vengono utilizzati per creare siti multilingua in cui ogni sottodominio si rivolge a un pubblico di un determinato paese.

Mondo

Wikipedia è uno dei siti che utilizza questo approccio. Se visitiamo il sito, infatti, possiamo vedere che ci sono molteplici sottodomini che ci permettono di consultare le voci dell’enciclopedia in base alla nostra lingua.

Ecco alcuni esempi:

  • it.wikipedia.org per la versione italiana
  • es.wikipedia.org quella in spagnolo
  • fr.wikipedia.org quella in francese.

Creare una sezione blog o notizie

In altri casi i sottodomini vengono utilizzati per creare una sezione dedicata agli articoli del blog o alle notizie.

Blog

Ecco alcuni esempi di sottodomini utilizzati proprio in questo modo:

  • blog.playstation.com
  • news.xbox.com.

Suddividere il sito in argomenti

In alternativa puoi anche usare i sottodomini per suddividere il sito in argomenti. Immagina ad esempio un blog di cucina in cui vengono usati i sottodomini per le categorie di ricette:

  • dolci.blogdicucina.it
  • secondi.blogdicucina.it.

Supporto o area clienti

I domini di terzo livello sono ottimi anche per creare piattaforme separate per fornire supporto ai clienti o per creare una vera e propria area riservata.

Per esempio my.supporthost.com è il sottodominio che usiamo per l’area clienti.

Un altro esempio è il sottodominio support.hp.com che permette di accedere all’area di assistenza clienti di HP.

Sezione eCommerce

In alcuni casi troviamo la sezione del negozio online su un sottodominio separato e non sul dominio principale.

Ecommerce

Questo può essere dovuto al fatto di voler utilizzare piattaforme diverse per gestire la sezione eCommerce oppure anche per far puntare un sottodominio a un server separato.

Ecco alcuni esempi:

  • store.epicgames.com
  • store.playstation.com

Staging

A volte i domini di terzo livello sono utili per creare uno staging o una copia del sito per fare dei test. In questo caso un ipotetico sottodominio test.esempio.com non sarà aperto al pubblico, ma verrà utilizzato per testare modifiche al sito prima di applicare sul sito online.

Come si crea un dominio di terzo livello?

Ci sono due metodi per creare un dominio di terzo livello:

  • registrare un dominio di secondo livello come “miosito.com” e poter creare domini di terzo livello come “blog.miosito.com”;
  • scegliere un servizio che permetta di utilizzare un sottodominio gratuito.

In entrambi i casi il dominio di terzo livello non deve essere registrato, si tratta, infatti di un dominio associato al dominio di secondo livello.

Creare un dominio di terzo livello da un dominio registrato

Quando si usa un dominio registrato si hanno maggiori libertà nella creazione di un dominio di terzo livello. Infatti, basta aver registrato un dominio di secondo livello, come dominio.com per poter creare liberamente domini di terzo livello come:

  • blog.dominio.com
  • store.dominio.com
  • it.dominio.com

Il vantaggio dei domini di terzo livello è che sono gratuiti, cioè non richiedono i costi di registrazione previsti invece dai domini di secondo livello.

Tieni presente che in base al piano hosting che scegli potresti avere delle limitazioni sul numero di sottodomini che puoi creare. Questi limiti dipendono dal provider. Con i piani di SupportHost come l’hosting condiviso, non ci sono limiti e, dopo aver registrato il tuo dominio, potrai creare tutti i sottodomini che preferisci.

I domini di terzo livello si creano dal pannello di controllo hosting, quindi la procedura dipende dal pannello che stai utilizzando. Con i piani hosting di SupportHost avrai cPanel e puoi creare i sottodomini in pochi click seguendo il tutorial sulla creazione dei sottodomini.

Creare un dominio di terzo livello gratuito

Finora abbiamo parlato dei sottodomini come domini di terzo livello di un dominio già registrato. È importante, però, sapere che ci sono anche sottodomini di terzo livello gratuiti messi a disposizione da servizi come WordPress.com o Blogger.

Wordpress

Servizi simili permettono di creare un sito gratuitamente utilizzando un sottodominio come ad esempio nomesito.wordpress.com.

Questi servizi di hosting gratuito sono consigliabili soprattutto per chi vuole creare un sito personale, ma per avere un sito dall’aspetto professionale è sempre meglio scegliere un hosting e registrare un dominio di secondo livello. Per saperne di più dai un’occhiata al confronto tra WordPress.org e WordPress.com.

Domini di terzo livello e SEO

Sia dal punto di vista SEO che dell’organizzazione dei contenuti, spesso ci si ritrova difronte alla scelta tra sottodominio o sottocartella per creare una sezione separata all’interno del sito.

Ad esempio:

  • sottodominio: blog.esempio.com
  • sottocartella: esempio.com/blog

Dal punto di vista dell’ottimizzazione per i motori di ricerca bisogna considerare che in genere i sottodomini vengono considerati come se fossero dei domini autonomi, separati dal dominio principale. Questo significa che l’affidabilità o reputazione del dominio principale non influenzerà quella dei domini secondari.

Al contrario, invece, le sottocartelle non vengono considerate come separate, ma fanno parte dello stesso sito.

La scelta dipende anche dalle esigenze di organizzazione dei contenuti. Ad esempio se volessimo creare una sezione con contenuti diversi, in lingue diverse o utilizzare un CMS diverso da quello usato sul dominio principale, sarebbe più sensato usare un sottodominio rispetto a una sottocartella, proprio per sottolineare la differenza tra le due sezioni.

Conclusioni

Abbiamo visto cos’è un dominio di terzo livello e perché è importante per organizzare al meglio i contenuti sul nostro sito web, andando a scoprire i vari esempi di utilizzo.

Hai altre domande sui domini di terzo livello? Li utilizzi sul tuo sito o preferisci organizzare i contenuti in sottocartelle? Facci sapere con un commento.


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