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Di cosa si occupa un sistemista Linux

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Tra le figure specializzate dell’area IT, quella del sistemista Linux è spesso una delle più sconosciute.

Un sistemista si occupa di configurare i sistemi informatici, garantirne il funzionamento e assicurarne la sicurezza con operazioni di manutenzione ordinaria e interventi mirati. In poche parole è la figura che gestisce le infrastrutture e si occupa di manutenzione hardware e software.

Vediamo nello specifico quali sono le mansioni di un sistemista Linux, quali sono le competenze necessarie per questa figura e i diversi aspetti del lavoro.

Sistemista Linux: chi è?

Partiamo col dire che i compiti di un sistemista sono svariati e includono sia la gestione dell’hardware che dei software. Per fare un esempio, all’interno di un’azienda il sistemista può essere anche colui che si occupa di sostituire le RAM o gli hard disk dei computer aziendali.

I suoi compiti partono quindi dalla gestione di periferiche e dell’hardware in genere fino alla manutenzione di reti e sistemi operativi.

Proprio per questo si sente parlare di sistemista Microsoft e sistemista Linux. Tra i compiti del sistemista, come si intuisce facilmente dal nome stesso di questa professione, c’è quello di occuparsi dei sistemi operativi. In questo caso si fa riferimento principalmente ai sistemi operativi dei server, in genere Windows o Linux.

Stato Del Server

Un sistemista Linux sarà, quindi, specializzato nella gestione di questo sistema operativo, così come un sistemista Windows lo sarà per i sistemi operativi Microsoft. In genere ci sono anche figure in grado di occuparsi di entrambi i sistemi.

Non a caso l’interoperabilità tra i due sistemi operativi è spesso fondamentale per cui non potrà mancare una certa familiarità con entrambi.

Le mansioni assegnate nello specifico ad ogni sistemista cambiano da un’azienda all’altra in base anche al livello di esperienza. Ci saranno, quindi, posizioni junior che si occuperanno in prima persona delle problematiche lato cliente e avranno un contatto diretto con gli utenti. E posizioni senior che si occuperanno più dell’aspetto di implementazione e della progettazione a monte.

Tra le occupazioni principali di un sistemista Linux o Microsoft, figura senza dubbio la gestione di un server.

Il lavoro del sistemista è, quindi, molto importante perché grazie alla sua attività mantiene in perfetta efficienza i sistemi informatici di aziende e organizzazioni. Allo stesso tempo il sistemista è anche colui che deve essere in grado di risolvere i problemi rapidamente e con efficienza. Per questi motivi la sua figura tende a passare inosservata finché non si rende necessario il suo intervento.

Proprio per riuscire a lavorare più rapidamente, i sistemisti spesso utilizzano degli alias che permettono di velocizzare il lavoro da terminale e risparmiare tempo nell’usare i comandi Linux principali. Se ti interessa approfondire come funzionano gli alias e come utilizzarli quando ci si connette a un server remoto, controlla l’articolo su SSHRC.

Di cosa si occupa un sistemista Linux?

Il sistemista sarà colui che si occupa in prima persona delle problematiche inerenti ai sistemi. Ma cosa significa nello specifico?

Alla base di ogni server che sia un server dedicato o un VPS cloud hosting c’è un sistema operativo che può essere Linux o Windows a seconda delle necessità. Ognuno dei due garantisce, infatti, una maggiore compatibilità con alcune applicazioni nello specifico.

In genere i compiti di un sistemista Linux e un sistemista Windows si equivalgono, ma cambia il sistema alla base da gestire.

Supporto E Monitoraggio Proattivo

Cambiando il sistema, naturalmente bisogna possedere competenze specifiche anche sulla tipologia di database in uso (es. MySQL) e sui linguaggi di programmazione o scripting (es. Perl, PHP o Python per Linux e ASP.NET nel caso di Windows).

L’ecosistema Linux è caratterizzato da diverse distribuzioni e ogni sistemista oltre a conoscere il sistema operativo di base avrà conoscenze specifiche su alcune di esse. Generalmente nei server Linux si utilizzano le distribuzioni RHEL (Red Hat Enterprise Linux) e derivate come CentOS, o anche Debian o Ubuntu.

Tra i compiti quotidiani di un sistemista Linux c’è proprio quello di assicurarsi che ogni cosa funzioni a dovere attraverso test e monitoraggio continuo. L’installazione, la configurazione e l’aggiornamento dei software fanno parte delle sue mansioni.

Backup

Al sistemista Linux è anche affidata la gestione dei backup periodici ed è sempre a lui che ci si rivolge nei casi in cui sia necessario provvedere alle operazioni di ripristino dei dati nel caso di un evento accidentale, mettendo in atto le procedure definite nel piano di disaster recovery della società. Le operazioni di backup e ripristino dei file sono solo alcune delle operazioni che un sistemista può ritrovarsi a compiere quotidianamente.

Il sistemista deve anche occuparsi della sicurezza ed è spesso colui a cui viene affidato il compito di gestire gli accessi degli utenti e implementare sistemi di controllo per evitare accessi non autorizzati. Oltre ad occuparsi dei sistemi di autenticazione, il sistemista deve anche configurare i firewall e verificarne il corretto funzionamento o intervenire quando è necessario.

Come diventare sistemista Linux

Non esiste un percorso di studi specifico che porta a questa professione, definita da molti una vera e propria vocazione. Sicuramente a fare la differenza è l’attitudine unita all’esperienza sul campo, ci sono però alcuni percorsi che più di altri possono aiutare a intraprendere questa carriera.

Possedere un diploma da perito informatico o una laurea in informatica, ingegneria informatica o ingegneria elettronica permette di acquisire alcune conoscenze basilari. Oltre alla pratica, le competenze specifiche si possono acquisire con le certificazioni (come Linux Red-Hat o Cisco).

Competenze necessarie

Come abbiamo visto il sistemista deve riuscire a risolvere problemi di varia natura dalla manutenzione hardware alla configurazione dei software.

Oltre alle conoscenze generiche sulla configurazioni di reti e sui sistemi operativi, ogni sistemista può sviluppare poi competenze specifiche in determinate aree. Tra di esse ci può essere la conoscenza di svariate tipologie di database come MariaDB o MySQL.

Programmare

Anche la conoscenza dei linguaggi di programmazione rientra tra le competenze trasversali di un sistemista Linux. Il sistemista non è un programmatore, ma può capitare che conoscenze di Phyton, PHP o Java tornino utili.

Per la gestione dei server non può mancare la familiarità con i principali server web (nginx, Apache o LiteSpeed) e con i pannelli di controllo (come cPanel, Plesk o DirectAdmin). Allo stesso modo è sempre il sistemista ad occuparsi di implementare e gestire i server di posta elettronica (MailServer) e i relativi protocolli email (POP3/IMAP).

Sistemista Linux: stipendio

Il lavoro del sistemista è un’occupazione a tempo pieno, ma che prevede anche di rendersi disponibili a garantire la propria reperibilità 24 ore su 24. Lo stipendio medio in Italia si aggira intorno ai 2500 € (dai dati raccolti su talent.com) vale a dire 30 500 euro all’anno che può salire fino a 40mila euro all’anno in funzione degli anni d’esperienza.

In alcune occasioni è anche possibile essere contattati per un intervento singolo. In questi casi il compenso sarà variabile perché dipenderà dalla tipologia di intervento e da altri fattori specifici di caso in caso.

Conclusioni

Abbiamo visto che il sistemista Linux e più in generale il sistemista è una figura lavorativa del campo IT a tutto tondo. Le sue mansioni spaziano dalla gestione dell’hardware a quella dei software, concentrandosi nello specifico sulla gestione di reti e server.

Dalla manutenzione ordinaria alla gestione delle emergenze, il sistemista deve riuscire ad agire con rapidità ed efficacia e, soprattutto, essere pronto ad intervenire in ogni momento.

Conoscevi già gli aspetti di questa professione o il nostro articolo ti ha aiutato a far luce su alcuni punti? Fammelo sapere nei commenti.


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