Vuoi sapere cosa sono i meta refresh redirect? Non tutti i reindirizzamenti sono uguali, ci sono quelli permanenti, temporanei e poi bisogna anche distinguere tra quelli che avvengono sul server e quelli che si verificano nel browser stesso.
Con la lettura di questo articolo saprai cosa sono i redirect meta refresh, come si impostano e perché non sono sempre la strategia migliore.
Iniziamo!
Table of Contents
Cos’è un meta refresh redirect?
Se hai sentito già parlare di redirect, è anche probabile che tua abbia sentito menzionare due tipi di reindirizzamenti:
- lato server;
- lato client.
Quando si imposta un reindirizzamento lato server, il server restituisce un codice di stato HTTP 3xx. Il caso che probabilmente conoscerai già è quello dei reindirizzamenti 301 che restituiscono, appunto, un codice di stato HTTP 301.
I redirect 301 si utilizzano quando vogliamo indicare che una risorsa è stata spostata in maniera definitiva. Puoi approfondire come funzionano e come si impostano i redirect 301, leggendo la nostra guida dedicata.
Dall’altra parte abbiamo i reindirizzamenti lato client, cioè tutti quelli che avvengono dopo che la pagina è stata caricata dal browser.
In questa categoria rientrano:
- i redirect JavaScript;
- i redirect meta refresh che utilizzano un tag apposito nel codice HTML della pagina.
I redirect meta refresh sono proprio quelli che esamineremo adesso nel dettaglio.
Per farla breve, attraverso il meta refresh, il browser effettuerà il reindirizzamento verso un nuovo URL dopo un intervallo di tempo da noi indicato.
Per capire meglio come funzionano, vediamo un esempio pratico.
Come impostare un meta refresh redirect
Per usare un redirect meta refresh dobbiamo inserire il tag HTML nella sezione head
della pagina HTML.
È importante specificare questi elementi:
- l’URL di destinazione;
- il tempo dopo il quale deve essere effettuato il reindirizzamento.
Ecco un esempio:
<html>
<head>
<meta http-equiv="refresh" content="2; URL='https://supporthost.com/'" />
</head>
</html>
Nell’esempio qui sopra stiamo impostando un redirect meta refresh con queste caratteristiche:
- avviene dopo 2 secondi, come indicato qui: content=”2
- reindirizza verso “supporthost.com“
Puoi personalizzare il tag meta refresh modificando l’URL di destinazione e il tempo di attesa.
Ho creato una semplice pagina html e aggiunto il tag meta refresh del mio esempio, in questo modo puoi vedere come avviene il redirect:
Come vedi da questa gif, inizialmente viene mostrata la pagina HTML e dopo pochi secondi viene effettuato il redirect verso la pagina di destinazione, in questo caso l’home page del nostro sito.
Uso dei meta redirect e best practice per la SEO
Ora che abbiamo visto cosa succede quando impostiamo un meta redirect, è il momento di concentrarci su un’altra questione
I meta refresh sono ottimali per la SEO?
Se non vogliamo danneggiare il posizionamento del nostro sito web sui motori di ricerca, è importante fare la massima attenzione quando usiamo i reindirizzamenti. Questo vale ancora di più quando non si sposta semplicemente una singola pagina, ma si effettua un cambio di dominio.
Infatti, i redirect non servono solo affinché i visitatori del sito raggiungano le pagine desiderate, ma sono anche un segnale importante per i motori di ricerca.
Come dicevamo prima, quando impostiamo un reindirizzamento permanente, come un 301, stiamo di fatto dicendo: “ho spostato la risorsa che si trovata su esempio.com/pagina/ a questo nuovo indirizzo esempio.com/nuova-pagina/”.
Questo messaggio viene recepito dai motori di ricerca che tenderanno con il tempo a rimuovere dall’indice il vecchio indirizzo in favore di quello nuovo.
Allo stesso modo stiamo permettendo agli utenti che avevano il vecchio indirizzo di raggiungere la risorsa alle sue nuove coordinate.
Tutto questo per dire che i redirect hanno quindi una duplice funzione: avvisare persone e motori di ricerca di spostamenti all’interno del sito.
I redirect 301 e, in generale, i redirect impostati a livello di server, sono un segnale più chiaro che la risorsa è stata spostata.
Al contrario, invece, i meta refresh non sono dei redirect veri e propri, ma quello che avviene è che siamo sulla pagina X e dopo un tot di tempo, la pagina viene ricaricata e ci troviamo sulla pagina Y. Quando succede questo, ci possono essere conflitti con la cronologia di ricerca del browser e problemi in base al browser in uso.
Per questo motivo, nella documentazione per gli sviluppatori, Google raccomanda di usare i redirect 301 invece dei redirect meta refresh.
Inoltre, l’utilizzo dei meta refresh prevede di impostare un intervallo di tempo dopo il quale ricaricare la pagina. Questo comportamento, come sottolineato anche nelle linee guida di accessibilità di W3C, può interrompere gli utenti durante la lettura e confonderli. Infatti, come visitatori non riceviamo un avviso di un redirect in corso, quindi non siamo in grado di capire che cosa succede e perché la pagina è stata ricaricata.
A questo aggiungiamo il fatto che i meta refresh venivano utilizzati, soprattutto in passato, come sistemi di black hat SEO volti a manipolare i risultati di ricerca e sono associati allo spam.
Tutti questi motivi ci dovrebbero portare a trovare sistemi alternativi per impostare i redirect. Ciononostante ci sono casi in cui non abbiamo alternative e si rende necessario usare questo tipo di redirect.
In questi casi ecco alcuni consigli da seguire dopo aver impostato i redirect:
- aggiorna la sitemap in modo che contenga i nuovi percorsi;
- aggiorna i link interni in modo che non puntino al vecchio URL che poi reindirizza, ma direttamente al nuovo.
Come trovare i meta refresh redirect sul sito
Visto che i redirect del tipo meta refresh non sono sempre l’ideale, può esserti utile sapere come fare a trovare quelli presenti sul tuo sito per correggerli.
Ti mostro due strumenti che puoi usare anche in forma gratuita per trovare problemi sul tuo sito:
- Seo Spider di Screaming Frog;
- la dashboard SEO di Ahrefs.
Dopodiché vedremo come correggere i meta redirect.
Usare Seo Spider di Screaming Frog per trovare problemi con i redirect
Lo strumento Seo Spider di Screaming Frog ti permette di fare un’analisi SEO del sito web.
Questo tool è utile anche nei casi in cui vogliamo fare una scansione alla ricerca di problemi con i reindirizzamenti.
Tieni presente che lo strumento può essere scaricato gratuitamente dal sito e usato per fare la scansione di 500 URL nella sua versione gratuita. Se sul tuo sito ci sono più URL, per analizzarle tutte puoi acquistare una licenza annuale.
Dopo aver scaricato SEO Spider, apriamolo e inseriamo l’URL del nostro sito e clicchiamo su “Inizia” per avviare la scansione.
Al termine della scansione, clicchiamo sulla scheda “Codici di risposta”, qui dal filtro impostiamo “Reindirizzamento (meta refresh)” e avremo la lista delle URL per cui è presente questo tipo di reindirizzamento.
Scorrendo l’elenco verso destra vedremo indicato l’URL di destinazione e il tipo di redirect.
Come trovare meta refresh redirect con Ahrefs
La dashboard SEO di Ahrefs ci permette di fare audit del sito con scansioni programmate. Possiamo utilizzarla anche nella versione gratuita con delle limitazioni.
Gli strumenti di Ahrefs ci permettono anche di identificare errori nei reindirizzamenti.
Dopo aver eseguita la scansione del sito (puoi avviarla cliccando su New crawl dalla sezione Site Audit), possiamo verificare i problemi andando su Report > Redirects e poi cliccando su Issues.
Qui vedremo l’elenco dei reindirizzamenti rilevati, per entrare nel dettaglio ci basta cliccare sul tipo di reindirizzamento, ad esempio “Meta refresh redirect“.
Ci verrà mostrato l’elenco completo dei reindirizzamenti con il contenuto del tag meta refresh in cui potremo verificare l’URL di destinazione.
Come risolvere i meta refresh redirect
Dopo aver trovato i reindirizzamenti, cosa fare?
Con i due strumenti appena visti, abbiamo capito come trovare i redirect meta refresh e le URL di destinazione.
A questo punto, possiamo sostituire i redirect di tipo meta refresh con dei redirect 301 (o con un reindirizzamento diverso in base al caso).
Questo significa che dovremo:
- eliminare il tag meta refresh dalle pagine interessate;
- impostare un redirect lato server.
Ricordati anche che è bene modificare i link interni del nostro sito in modo che puntino ai nuovi indirizzi e non a pagine con reindirizzamenti.
Ci sono diversi modi di impostare un redirect 301:
- aggiungere i redirect nel file .htaccess del sito;
- usare un plugin.
Nel caso dei siti WordPress puoi usare un plugin specifico per i redirect, come ad esempio Redirection che trovi nel repository dei plugin oppure un plugin per la SEO come Rank Math.
Suggerimento: i plugin appena menzionati ti permettono anche di impostare reindirizzamenti temporanei 302 oppure anche codici di stato 410 nel caso di contenuti che vuoi eliminare.
Conclusioni
Abbiamo visto che i redirect meta refresh possono essere usati per creare un reindirizzamento da una risorsa all’altra. Questo tipo di redirect può essere utile in alcune circostanze, ad esempio quando non abbiamo altri metodi per impostare un reindirizzamento.
Visto che però ci sono strategie migliori per impostare un reindirizzamento sia per dare un segnale migliore ai motori di ricerca che per migliorare l’esperienza degli utenti, ti ho mostrato come fare a trovarli sul tuo sito in modo da poterli correggere.
Hai mai usato questo tipo di redirect? Facci sapere nei commenti.
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