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Cos’è IPv4?

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Scopri le basi degli indirizzi IP, perché si parla di IPv4 e IPv6, come questi elementi sono fondamentali per il funzionamento di Internet e come tutto si incastra in un quadro perfetto.

Partiamo proprio da come fare a trovare il proprio IP pubblico e da cosa significa IPv4.

Iniziamo!

Cose Ipv4

Come trovo il mio IPv4?

Per conoscere il tuo indirizzo IP pubblico, puoi usare il nostro strumento per rilevare l’indirizzo IP.

Ma cosa vuol dire esattamente IPv4?

Cos’è l’IPv4?

IPv4 è la quarta versione dell’Internet Protocol, vale a dire il protocollo Internet che viene utilizzato per stabilire le connessioni di rete.

Questo protocollo è stato pubblicato inizialmente dalla IETF nel 1981 ed applicato da ARPANET nel 1983.

Ad oggi il protocollo IPv4 è ancora largamente utilizzato anche se è già stato sviluppato un successore, la versione 6: IPv6.

Il protocollo Internet o IP è fondamentale per il funzionamento della rete.

Nella pratica l’IP ha il compito di assegnare un indirizzo univoco ad ogni dispositivo. Questo indirizzo univoco è chiamato proprio indirizzo IP.

Senza un indirizzo univoco i dispositivi non possono connettersi a Internet e comunicare gli uni con gli altri.

Dispositivi

L’indirizzo IP può essere pubblico quando è visibile, o privato, per esempio quando è nascosto attraverso l’uso di una VPN o quando è usato solo a livello della rete locale.

Attraverso l’indirizzo IP si ha l’invio e la ricezione dei dati che vengono trasmessi sotto forma di pacchetti.

Come dicevamo, l’IPv4 è la quarta versione dell’IP, questa sigla si riferisce anche all’indirizzo IP.

Entriamo nel dettaglio per capire come funziona e qual è la struttura di un indirizzo IP.

Come è fatto un indirizzo IPv4?

Un indirizzo IPv4 è un indirizzo a 32-bit che permette di identificare la rete e l’host univoco (il dispositivo).

Ecco un esempio:

192.0.1.1

Ogni indirizzo IP è composto da 4 numeri separati da un punto. Ogni numero rappresenta un byte (8 bit) e può andare quindi da 0 a 255.

Indirizzo Ip E Valori Binari

Gli indirizzi IP sono composti da un prefisso che rappresenta la sotto-rete di appartenenza, mentre la seconda parte dell’indirizzo serve a identificare l’host specifico. Vediamo un esempio con un indirizzo.

192.168.1.1 “192.168.1” indica il prefisso, mentre “1” è l’identificativo dell’host.

Data la loro struttura gli indirizzi IPv4 sono limitati in numero a 4,3 miliardi (precisamente 4.294.967.296).

Quindi per evitare che si arrivasse a saturazione, è stato introdotto il NAT. Questo acronimo sta per Network Address Translation ed è una soluzione pensata appositamente per evitare la scarsità di indirizzi IP.

Nella pratica i fornitori di rete assegnano un unico indirizzo IP pubblico, quello che viene assegnato al router. Poi tramite il NAT del router si assegnano degli indirizzi IP privati ai singoli dispositivi per permettere la connessione a Internet. È importante sottolineare quindi che gli indirizzi IP assegnati dal NAT sono privati e quindi utilizzati solo a livello della rete locale.

Questi indirizzi privati assegnati a livello locale possono essere a loro volta statici quando allo stesso dispositivo viene sempre assegnato lo stesso indirizzo IP privato.

Oppure essere dinamici, quando l’assegnazione varia in funzione dell’ordine di connessione.

Adesso che abbiamo capito cos’è un indirizzo IP, andiamo più a fondo per capire come entra in gioco il DNS.

Cos’è il DNS e qual è la sua funzione?

Finora abbiamo parlato genericamente di indirizzi IP. Ogni dispositivo ha un indirizzo univoco, questo vale sia per i dispositivi che usiamo come utenti, come computer e smartphone, ma vale anche per i server che ospitano i siti web.

Ogni server, infatti, deve avere un indirizzo IP pubblico che lo identifichi.

Questo però ancora non spiega perché per collegarci a un sito web non sia necessario conoscere necessariamente il suo indirizzo IP.

Navigazione Browser

Qui entra in gioco il DNS (Domain Name System). Il sistema dei nomi di dominio funziona come un elenco telefonico che abbina o meglio traduce i nomi di dominio nel corrispondente indirizzo IP.

È proprio questa associazione tra dominio e IP che ci permette di raggiungere un sito web digitando semplicemente il dominio anziché dover ricordare un complicato indirizzo IP.

Tipi di indirizzi IP

Ci sono diversi tipi di indirizzi IP, in questo approfondimento abbiamo già accennato al fatto che esistono indirizzi statici e dinamici. Adesso li vediamo più del dettaglio.

Indirizzi IP dinamici

Un indirizzo IP dinamico è un indirizzo che cambia e viene assegnato in maniera dinamica da parte del provider di servizi internet (ISP).

Questo meccanismo funziona tramite l’assegnazione di un indirizzo IP a un router e poi la rimozione di questa assegnazione dopo un certo intervallo o tra una sessione e l’altra.

Indirizzi IP statici

Al contrario degli indirizzi dinamici, un indirizzo statico, come si intuisce dal nome stesso, è un indirizzo che viene assegnato in maniera permanente.

Nella pratica dopo che la rete ha assegnato un indirizzo IP a un dispositivo, quell’indirizzo IP resta invariato.

Indirizzi IP privati

Quando un indirizzo viene utilizzato solo all’interno di una rete privata, per esempio la rete casalinga, si parla di indirizzi IP privati.

Per esempio alla stampante o ad una smart TV può essere associato un indirizzo IP privato che rende questi dispositivi accessibili solo dalla rete privata (LAN).

Indirizzi IP pubblici

Tutti i dispositivi che devono collegarsi con la “rete esterna”, con Internet, hanno bisogno di avere un indirizzo IP pubblico. Per esempio il nostro router che ci permette di collegarci ad Internet, deve avere un indirizzo IP pubblico.

Tutti i dispositivi che si collegano allo stesso router avranno lo stesso indirizzo IP pubblico.

Indirizzi IP associati ai siti web

Un sito internet può avere un indirizzo IP dedicato, riservato a un solo sito, oppure un indirizzo IP condiviso.

Nella maggior parte dei casi quando si utilizza un hosting condiviso, non si ha un indirizzo IP dedicato, ma si condivide l’indirizzo IP con altri siti web.

Quando, invece, si acquista una soluzione di hosting come un server dedicato, si può ottenere un indirizzo IP dedicato.

È importante affidarsi a un hosting di qualità che verifichi la reputazione degli indirizzi IP.

Gli indirizzi IP, infatti, possono finire in una blacklist per violazioni o per motivi di spam. Ci sono diversi strumenti che ci permettono di fare un blacklist check per capire se l’indirizzo IP è stato inserito in questi elenchi.

Differenze tra IPv4 e IPv6

Al giorno d’oggi sempre più dispositivi si possono collegare a Internet. Pensa per esempio a tutti i dispositivi di domotica che si stanno diffondendo.

L’aumento spropositato di dispositivi che hanno accesso alle rete ha reso gli indirizzi IPv4 sempre più scarsi. Come dicevamo prima sono state trovate delle scappatoie come l’utilizzo del NAT.

Tuttavia per trovare una soluzione definitiva e avere un numero di indirizzi IP tendente a infinito, è stato introdotto l’IPv6, la sesta versione del Protocollo Internet.

Nota che in realtà l’IPv6 è stato proposto per la priva volta nel 1998, ma ancora ad oggi non è utilizzato largamente come l’IPv4.

Gli indirizzi IPv6 sono formati da 128 bit e ogni indirizzo è formato da otto gruppi di numeri esadecimali separati da un segno di due punti (:). Ecco un esempio di indirizzo IPv6:

2001:0db8:0000:0000:0000:8a2e:0370:7334

Ecco le principali differenze tra IPv4 e IPv6.

  • Gli IPv4 sono indirizzi a 32 bit, mentre gli IPv6 a 128 bit.
  • Possono esserci 4,3 miliardi (232) di indirizzi IPv4, mentre con l’IPv6 si può arrivare a 340 undecilioni di indirizzi (2128).
  • Con l’introduzione degli IPv6 non c’è bisogno di utilizzare il NAT.
  • Gli indirizzi IPv4 sono abbastanza facili da memorizzare, mentre gli IPv6 sono più complicati e lunghi e quindi difficili da ricordare.
  • Un indirizzo IPv4 è formato solo da numeri, mentre gli IPv6 sono alfanumerici (lettere e numeri).
  • Il protocollo IPv6 è più sicuro.

Conclusioni

Ad oggi l’IPv4 è il protocollo più utilizzato per l’assegnazione degli indirizzi IP ai dispositivi collegati alla rete.

Abbiamo visto quali sono i limiti degli indirizzi IPv4, come funzionano e perché è stato introdotto l’IPv6.

Conoscevi le differenze tra questi due protocolli? Facci sapere con un commento.


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