Conoscere in maniera approfondita la keyword research è uno dei pilastri fondamentali della SEO (Search Engine Optimization) e rappresenta il punto di partenza per chiunque voglia posizionare il proprio sito web tra i primi risultati di Google. Un contenuto approfondito e scritto bene è senza dubbio prezioso, ma se non sai come fare una ricerca di parole chiave ben mirata, potresti buttare all’aria tutto il valore della tua programmazione editoriale.
Che tu stia creando un blog, un sito aziendale o un e-commerce, imparare a eseguire correttamente una ricerca di parole chiave è essenziale per intercettare il pubblico giusto, rispondere ai suoi bisogni e convertire traffico in risultati concreti. Insomma: non serve solo per essere in pole position fra i risultati, ma ti può aiutare anche a dialogare meglio con le necessità reali dei tuoi utenti.
In questa guida completa ti accompagneremo passo dopo passo alla scoperta della keyword research: cosa sono le parole chiave, come si analizzano, quali strumenti utilizzare, come leggere i dati e strutturare una strategia efficace. Un articolo pensato per chi vuole costruire la propria presenza online con basi solide e consapevoli.
Table of Contents
Cos’è la keyword research
La keyword research è il processo di individuazione e analisi delle parole e frasi che le persone digitano sui motori di ricerca per trovare informazioni, prodotti o servizi. Questo processo consente di capire quali sono i bisogni, gli interessi e le intenzioni del proprio pubblico di riferimento.
In questo articolo vedremo come fare una ricerca di parole chiave ben fatta, che aiuti a ottimizzare i contenuti del tuo sito. Lo scopo di questa azione è quello di intercettare al meglio le ricerche online di utenti che potrebbero trovare risposte e soluzioni utili nei tuoi prodotti o servizi. Ma le potenzialità non si esauriscono solo al posizionamento in SERP. Ecco alcuni vantaggi ulteriori:
- potrai aumentare la visibilità organica e ottimizzare, di conseguenza, gli investimenti nelle campagne a pagamento;
- studiare le esigenze del tuo target potrebbe aiutarti a individuare nuove opportunità di business;
- le parole chiave ti permetteranno di creare campagne di advertising più mirate e profittevoli;
- analizzando le parole chiave e i risultati di ricerca ti consentirà anche di studiare la concorrenza e comprendere il loro modo di operare nello stesso segmento di mercato.
Imparare come fare una ricerca di parole chiave è come, in un certo senso, avere fra le mani una bussola che ti consentirà di orientare meglio la tua strategia SEO, ma anche di affinare e implementare i tuoi prodotti o servizi, oltre che conoscere meglio le esigenze del target di riferimento.

Cosa sono le parole chiave
Le parole chiave sono una o più parole che identificano ciò che un utente cerca su un motore di ricerca. In base alla loro complessità, solitamente si fa una distinzione fra due tipologie:
- short tail keyword (parole chiave a coda corta): parole chiave brevi, composte da 1-2 termini (es. “hosting web”);
- long tail keyword (parole chiave a coda lunga): frasi più lunghe e specifiche (es. “miglior hosting web ecommerce”).
Come potrai immaginare fra le due tipologie le prime avranno sicuramente dei volumi di ricerca più ampi rispetto alle seconde, che invece esprimono un bisogno molto specifico e puntuale. Non cadere però nell’errore di pensare che concentrarsi sulla parola chiave con il numero più alto di ricerche significhi che quella parola chiave sia “la migliore”, anzi.
Sulle short tail keyword troverai sicuramente più concorrenza, perché ci saranno moltissimi contenuti che si contendono il posizionamento. Non solo: il bisogno del pubblico sarà molto meno specifico e, probabilmente, l’interesse per quella tematica più confuso e “freddo”, se parliamo in termini di propensione all’acquisto.
Ed è proprio qui entra in gioco l’intento di ricerca.
L’intento di ricerca
Quando si parlare di parole chiave non si può non menzionare l’intento di ricerca, preziosissimo per comprendere le motivazioni reali alla base di un’esigenza di ricerca. Perché quell’utente ha digitato quelle parole? Che tipo di problema deve risolvere? Che livello di consapevolezza e conoscenza può avere di questo argomento?
Capire come fare una ricerca di parole chiave è impossibile senza analizzare l’intento di ricerca (“Search Intent”), un aspetto cruciale ma non sempre così immediato. Prendendo l’esempio precedente, dietro alla keyword “hosting web” potrebbe nascondersi il bisogno di una persona di ricercare una definizione, il che probabilmente significherà che questo utente ha una conoscenza quasi nulla dell’argomento. Potrebbe però anche essere una parola chiave riferita a una ricerca d’acquisto, e cioè un utente che vuole acquistare un servizio hosting per il proprio sito web.
Nel caso delle long tail keyword, invece, di solito è molto più facile risalire all’intento. Nell’esempio precedente “miglior hosting web ecommerce” possiamo dire con assoluta certezza che abbiamo di fronte qualcuno vuole comprare un servizio hosting che offra soluzioni specifiche per ecommerce, e che sia di qualità. In questo caso ci troviamo di fronte a un utente molto più informato del primo.
L’algoritmo di Google si basa tantissimo sull’intento di ricerca per offrire i risultati più pertinenti rispetto all’intento dell’utente. L’intento viene di norma suddiviso in quattro macrocategorie:
- informativo: cercare una risposta o approfondimento (es. “cos’è un hosting condiviso”);
- navigazionale: cercare un sito specifico (es. “supporthost login”);
- commerciale: confronto tra soluzioni (es. “migliori hosting per WordPress”);
- transazionale: intento di acquistare o iscriversi (es. “acquista dominio .it economico”).
Un articolo con uno scopo informativo sarà molto diverso da uno transazionale: spingere con forza all’acquisto nel primo caso potrebbe non solo non essere producente in termini di acquisto, ma anche infastidire parecchio la persona che, invece, sta solo cercando un sito di cui fidarsi che possa fornirgli le giuste informazioni. Nel secondo caso, al contrario, se l’interesse è già l’acquisto, troppi giri di parole inutili potrebbero allontanare il potenziale cliente.
Ecco perché conoscere l’intento è importante tanto quanto capire come fare una ricerca di parole chiave, perché aiuta tantissimo a creare contenuti davvero utili e pertinenti.
Keyword VS Query
Una piccola ma preziosa parentesi va fatta per spiegare queste due parole, che gravitano sullo stesso tema ma che non sono sinonimi, anche se spesso vengono utilizzati come tali. Abbiamo già visto cosa sono le keyword o parole chiave, che identificano l’argomento di interesse per l’utente e su cui andrai a realizzare un articolo, dopo averne definito anche l’intento di ricerca.
La query, invece, è la domanda o frase reale digitata da un utente su un motore di ricerca. Una singola parola chiave quindi può essere abbinata a tantissime query, anche per via del modo in cui ogni singola persona si esprime. Sono infatti spesso più naturali, conversazionali e specifiche, specie con la ricerca vocale o in linguaggio naturale. Ecco alcuni esempi di query legati alla keyword “miglior hosting web ecommerce”:
- scelta miglior hosting ecommerce
- qual è il miglior hosting web ecommerce
- miglior hosting per ecommerce
- ecommerce miglior hosting web
- miglior hosting per negozio online
Come avrai potuto notare la keyword rimane invariata così come l’intento di ricerca, ma le modalità di espressione sono molteplici. Ecco perché non è importante solo capire come fare una ricerca di parole chiave, ma serve in realtà soffermarsi molto sulle query, magari cercando di utilizzarle tutte all’interno del tuo articolo.
La Keyword Difficulty
La difficoltà della parola chiave è una metrica SEO che indica quanto è difficile posizionarsi nei primi risultati di Google per una determinata keyword. In altre parole, è una stima di quanta concorrenza c’è su quella parola chiave e quanto sarà complesso superare i siti attualmente già indicizzati per quella keyword.
Viene espressa attraverso un indice numerico che si sviluppa su una scala da 0 a 100, da interpretare in questo modo:
- 0–20: keyword facile, concorrenza molto bassa. Difficile ormai trovare parole chiave molto ricercate e con una keyword difficulty molto bassa ma, se dovesse capitarti di trovarne, sono senza dubbio le migliori!
- 21–40: difficoltà media-bassa. Anche queste possiamo considerarle ancora molto interessanti, in un modo denso di contenuti digitali come quello attuale.
- 41–60: difficoltà media-alta. Questo è l’ultimo livello delle keyword più interessanti e con il potenziale migliore.
- 61–80: keyword molto competitiva. Da qui in poi non è più soltanto una questione di parole chiave, ma la lotta per il posizionamento diventa molto più agguerrita e tanti altri aspetti, fra cui anche quelli più tecnici, possono giocare un ruolo cruciale.
- 81–100: keyword ad altissima concorrenza, spesso dominata da grandi brand o portali autorevoli. In questo livello, infatti, sono presenti di solito le parole chiave più interessanti, che vengono di solito “conquistate” da siti considerati altamente affidabili per storicità, livello di sicurezza, livello di UX e tanti altri fattori.
Keyword | Volume mensile | Keyword Difficulty | Note |
---|---|---|---|
hosting gratuito | 5.000 | 35 | Media difficoltà, molti blog tecnici concorrenti |
hosting WordPress veloce | 3.200 | 60 | Alta difficoltà, mercato competitivo |
come trasferire un dominio | 1.200 | 28 | Keyword tecnica, meno concorrenza diretta |
miglior hosting per ecommerce | 2.800 | 72 | Competizione forte, molte aziende posizionate |
Semplificando un po’ il processo di selezione delle parole chiave, possiamo dire che di solito un progetto SEO parte con keyword facili, che magari conquistano poche ricerche ma che consentono a un sito agli inizi della sua attività di scalare con meno fatica la SERP. Solo in una seconda fase, quando i contenuti iniziano a rispondere bene sui motori di ricerca e ad aumentare il traffico, vale la pena iniziare a includere keyword più difficili.
Tipologie di parole chiave
Una buona strategia SEO si basa su un mix di keyword diverse, ed è per questo che è fondamentale apprendere come fare una ricerca di parole chiave strutturata. Ma perché parliamo di keyword diverse? Non ci riferiamo soltanto alla distinzione vista poco prima fra “long tail” e “short tail” quanto, piuttosto, a una differenza ancora più sottile legata all’approfondimento dell’argomento trattato.
Per impostare una strategia SEO efficace è infatti fondamentale conoscere le diverse tipologie di parole chiave, comprenderne le caratteristiche e sapere quando e come usarle. Vediamo ora le principali categorie.
Keyword primaria
La keyword primaria (o “focus keyword”) è la parole chiave principale attorno a cui si costruisce un contenuto. Costituisce il cuore – o il focus – del messaggio che vuoi trasmettere e ciò per cui vuoi posizionarti sui motori di ricerca, ecco perché se ne identifica solo una per ogni approfondimento.
Qual è la keyword primaria perfetta? Sono tre gli aspetti che vanno presi in considerazione per fare questa scelta, che fa parte degli step per comprendere come fare una ricerca di parole chiave; anzi, più in generale è bene che per ogni parola chiave selezionata tu abbia sempre ben presente il valore di questi tre elementi che ora vediamo insieme.
Viene categorizzata come keyword primaria la parola chiave che ha:
- il volume più elevato
- un intento coerente con ciò che vogliamo e possiamo raccontare
- una difficoltà non troppo elevata.
A seguire continueremo a esplorare i vari passaggi per illustrarti come fare una ricerca di parole chiave e vedremo nel dettaglio come gestire queste metriche.
Keyword secondarie
Le keyword secondarie sono parole chiave strettamente connesse con la principale e che aiutano a espanderne il contenuto, a renderlo più completo e intercettare ulteriori ricerche. Sono molto utili per sviluppare la semantica, vale a dire tutto il vocabolario di termini che ruota attorno alla parola chiave primaria.
Mantenendo l’esempio di parola chiave primaria “miglior hosting web ecommerce”, queste potrebbero essere alcune keyword secondarie:
- confronto migliori hosting ecommerce
- migliore piattaforma di hosting ecommerce
- hosting ecommerce 2025
- recensione hosting ecommerce
Tutte queste parole chiave hanno lo stesso obiettivo di fornire una valutazione qualitativa, che è esattamente lo stesso intento della parola chiave principale, ma con alcune specifiche in più: un approfondimento comparativo, un dato aggiornato all’anno in corso, o ancora delle recensioni.
Keyword correlate
Le parole chiave correlate sono quelle che Google stesso suggerisce come temi affini a quello principale. Si trovano spesso in fondo alla SERP o nella sezione “Le persone hanno chiesto anche”.

Queste parole chiave implementano ulteriormente gli approfondimenti possibili su un determinato argomento.
- Keyword primarie: le parole chiave principali per cui vogliamo posizionare una pagina. Devono essere presenti nel titolo, nell’URL e nei meta tag.
- Keyword secondarie: parole chiave correlate che arricchiscono il contenuto e migliorano la pertinenza semantica.
- Keyword correlate: termini suggeriti da Google o dai tool SEO, spesso legate semanticamente o per uso comune.
Utilizzare tutte queste tipologie in modo armonico migliora la qualità SEO del contenuto, ed ecco perché capire come fare una ricerca di parole chiave gioca un ruolo così cruciale.
Tipologia | Descrizione | Esempio | Quando usarla |
---|---|---|---|
Keyword primaria | Parola chiave principale su cui si basa il contenuto | miglior hosting web ecommerce | H1, titolo, metadescription, URL |
Keyword secondaria | Termini correlati che arricchiscono il contenuto | miglior hosting ecommerce 2025, recensioni hosting per negozi online | Per supportare e ampliare il tema trattato |
Keyword correlate | Parole chiave di ulteriore approfondimento su argomenti correlati | supporthost piano hosting ecommerce, tariffe hosting ecommerce, hosting WooCommerce | Per coprire più angolazioni e migliorare il posizionamento |
Come funziona la SERP
La SERP, acronimo di Search Engine Results Page, è la pagina che un motore di ricerca come Google restituisce in risposta a una determinata query digitata dall’utente. Ogni volta che effettui una ricerca, Google analizza miliardi di pagine web indicizzati e seleziona i risultati che reputa più pertinenti in base a una serie complessa di fattori.
Questi risultati vengono poi mostrati nella SERP, che non è mai uguale per tutti: cambia in base all’intento di ricerca, alla posizione geografica, al dispositivo utilizzato e alla cronologia di navigazione dell’utente.
Risultati organici e a pagamento
La SERP è composta sia da risultati organici che a pagamento. I risultati organici sono quelli che Google posiziona in base alla pertinenza e alla qualità del contenuto, senza che il sito paghi per apparire lì. I risultati sponsorizzati, invece, derivano dalle campagne pubblicitarie attive su Google Ads e appaiono generalmente in alto o in basso nella pagina, con un piccolo avviso che li contrassegna come “Annuncio”.
Quando analizzi i risultati ti consigliamo di dare un’occhiata a entrambe le tipologie:
- i risultati a pagamento sono utili per capire quali e quante campagne sono attive su quella query specifica, quali siti le hanno attivate e a quali contenuti portano;
- i risultati organici ti mostrano in concreto il livello di keyword difficulty e, approfondendo i singoli contenuti, potrai capire se c’è modo di realizzarne uno migliore, più approfondito o più aggiornato.
Da cosa è composta la SERP
Non tutti i risultati organici sono uguali al giorno d’oggi. I risultati a cui i nostri occhi sono più abituati sono i link blu elencati uno sotto l’altro con la URL e due righe di descrizione.

La SERP oggi può includere una varietà di elementi avanzati:
- featured snippet (le risposte in evidenza che compaiono prima dei risultati organici)
- box con le domande più frequenti (“Le persone hanno chiesto anche”)
- mappe
- recensioni
- immagini
- video
- schede informative come il Knowledge Panel

Comprendere cosa un motore di ricerca restituisce rispetto a una keyword senza soffermarsi soltanto ai link blu potrà fornirti ulteriori spunti di riflessione per aggiungere videotutorial, infografiche o, in alcuni casi, scegliere di spostare i tuoi sforzi verso altre parole chiave.
Non dimenticare tra l’altro che la struttura della SERP cambia anche in funzione dell’intento dell’utente, che è dato anche dalla sua cronologia di ricerche: se stai cercando un’informazione semplice, Google potrebbe mostrarti una risposta diretta; se stai cercando un prodotto, potresti trovare una carrellata di risultati shopping.
Non solo: nelle ricerche che includono un luogo (ad esempio “negozio di computer”) anche la geolocalizzazione dell’utente porterà a visualizzare risultati diversi.
Capire come funziona la SERP è fondamentale tanto quanto come fare una ricerca di parole chiave, perché aiuta a interpretare quali contenuti Google sta privilegiando per una determinata keyword e con quale formato. Questo consente di adattare la propria strategia di contenuto in modo da avere maggiori probabilità di comparire in prima pagina, magari sfruttando proprio uno di questi spazi speciali.
In definitiva, la SERP non è solo una lista di link, ma un’interfaccia dinamica che riflette le priorità di Google e l’intento degli utenti.
Come fare una ricerca di parole chiave passo dopo passo
Adesso che abbiamo esplorato tutto il glossario e gli elementi più cruciali della keyword research, proviamo a stilare una sorta di guida step-by-step per fare una ricerca di parole chiave ben fatta ed efficace.
Analisi preliminare
Prima di qualsiasi strumento o interrogazione a Google, assicurati di avere ben chiari in mente alcuni dettagli fondamentali relativi al tuo progetto. Per esempio:
- di cosa parla il tuo sito/progetto: nicchia di mercato, servizi/prodotti venduti, area geografica di operatività, tariffe, rete di distribuzione, modalità di vendita, etc;
- quali problemi risolve all’utente: nel caso dell’esempio precedente, chi cerca un hosting per un e-commerce solitamente ha bisogno di garanzie sulla velocità e la sicurezza, oltre che magari un’assistenza clienti efficace e attiva 24/7;
- come potrebbero cercare online risposte ai loro bisogni: prova a chiederti se si tratta di un’utenza esperta (e che quindi utilizzerà termini tecnici, puntuali e specifici) oppure se potresti trovarti davanti delle query molto generiche e ampie;
- quali sono i siti web concorrenti: in questo modo potrai analizzare il loro posizionamento rispetto alle keyword che identificherai.
Prendi nota di tutti questi aspetti per creare una sorta di base su cui impostare tutti i ragionamenti successivi.
Strumenti per una corretta keyword research
Una volta individuate le macro-tematiche, è il momento di usare i tool di keyword research per identificare parole chiave rilevanti, dati su volumi di ricerca, difficoltà e keyword correlate. Ecco i principali strumenti (sia gratuiti che premium):
- SEOZoom: ideale per l’Italia, mostra dati aggiornati, analisi SERP e keyword correlate.
- SEMrush: potente tool internazionale con funzionalità avanzate di analisi concorrenti.
- Ahrefs: specializzato in link building, ma ottimo anche per ricerca keyword e contenuti.
- Ubersuggest: soluzione gratuita con funzionalità essenziali ma efficaci.
Aseguire un esempio di ricerca di parole chiave attraverso SEOZoom, completo di metriche.

In aggiunta a tutti questi non sottovalutare Google stesso (da utilizzare in modalità incognito!), e nello specifico l’analisi dei risultati offerti da:
- Google Search: i suggerimenti che ti compaiono nel menu a tendina mentre digiti una query nella barra di ricerca di Google;
- Google Suggest: le query alternative proposte da Google sotto “Le persone hanno chiesto anche” e “Ricerche correlate” fra i risultati di ricerca;
- la SERP e i risultati che ti propone come migliore soluzione rispetto alla query digitata;
- Google Keyword Planner (clicca sul link per leggere la nostra guida!).
Tutti questi strumenti che abbiamo appena visto possono essere utilizzati in modo complementare tra loro: usandoli in combinazione, infatti, otterrai una mappa completa delle parole chiave su cui lavorare. Potrai anche usarli per studiare la concorrenza, analizzando il posizionamento dei loro siti.
Valutazione delle keyword trovate
Ogni keyword trovata va valutata attentamente prima di essere scelta. Ecco i principali criteri da considerare se ti stai chiedendo come fare una ricerca di parole chiave che siano davvero giuste per te. I primi tre sono vere e proprie metriche misurabili, le altre sono più valutazioni che dovrai fare in autonomia.
- Volume di ricerca mensile: indica quante persone cercano quella keyword ogni mese. Più è alto, più è cercata;
- Keyword Difficulty (KD): misura la difficoltà nel posizionarsi per quella parola chiave. Maggiore è il valore, maggiore sarà la concorrenza fra i risultati di ricerca e, di conseguenza, lo sforzo necessario per posizionarsi;
- Costo per click (CPC): utile per capire il valore commerciale della keyword, e cioè se e quanto viene utilizzata per realizzare delle campagne pubblicitarie;
- Trend: capire se si tratta di una keyword soggetta a stagionalità o crescita/decrescita nel tempo come ad esempio le parole chiave legate alle festività, alle stagioni, a certe tematiche di tendenza;
- Search Intent: capire se la keyword risponde a un bisogno informativo, navigazionale o transazionale, e se questo bisogno è coerente con l’obiettivo del tuo contenuto;
- Pertinenza: comprendere quanto la keyword è rilevante per il tuo pubblico e per i tuoi obiettivi di business.

Come definire quindi un’ottima parola chiave? La keyword perfetta sarà quindi quella che avrà buon volume, bassa difficoltà, intento chiaro e alta pertinenza.
Se rappresentativa di un trend, andrà utilizzata con astuzia cavalcando i picchi di interesse. E se si tratta di una keyword commerciale, maggiore sarà il CPC, maggiore sarà l’intenzione d’acquisto alla base delle ricerche a essa connesse.
Valuta, infine, il livello di profondità richiesto per ogni parola chiave identificata. Se il contenuto è troppo ampio, o se una keyword può rappresentare più intenti di ricerca, potresti scegliere infatti di realizzare più articoli e linkarli fra di loro. A tal proposito ti invitiamo a leggere la nostra guida dedicata alla scrittura di articoli di blog, in cui troverai anche tanti consigli specifici proprio sull’ottimizzazione in ottica SEO.
Conclusione
Imparare come fare una ricerca di parole chiave ben fatta non è un’attività particolarmente tecnica, ma spesso viene presa sottogamba o non sviluppata nella sua interezza. Non basta infatti avere un elenco di termini da sparpagliare qua e là all’interno di un sito web: occorre analisi, studio e un piano strategico che tenga conto di diversi fattori.
Trasformare la keyword research in una strategia basata su dati, analisi e comprensione del pubblico fa sì che ogni parola chiave diventi un’opportunità: per essere trovati, per essere utili, per convertire. Se hai già esperienza nel mondo delle keyword, o magari hai trovato difficoltà o hai riflessioni aggiuntive da condividere, ti aspettiamo nei commenti!
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