In questo tutorial impareremo a usare 30 comandi Linux indispensabili per chi si approccia a interagire con shell e terminale per la prima volta.
Inizieremo dalle basi per rispondere alle domandi più comuni: cos’è una shell, come faccio a inserire i comandi e quali scorciatoie da tastiera posso usare nel terminale?
Ci tufferemo, quindi, nel vivo di questa guida per scoprire come impartire comandi Linux da terminale. Per ognuno dei 30 comandi che vedremo ci saranno esempi specifici che ti aiuteranno a comprenderlo meglio.
Iniziamo!
Table of Contents
La shell di Linux
Per eseguire i comandi Linux dobbiamo utilizzare la shell: un programma che permette all’utente di comunicare con il sistema operativo.
Attraverso la shell è possibile compiere diverse operazioni come: interagire con i file, avviare programmi, installare e gestire i pacchetti. Linux, infatti, ci permette di compiere le stesse azioni che svolgiamo tramite interfaccia grafica (GUI), direttamente dalla riga di comando.
Non esiste una sola shell, ma nella maggior parte delle distribuzione viene utilizzata in maniera predefinita la shell bash.
Tutte le shell funzionano da terminale, la prima cosa da fare quindi per inserire i comandi è avviarlo.
Quando avviamo il terminale vedremo una riga come questa:
Ci viene mostrato:
- il nome dell’utente (nel nostro caso “fabrizio”)
- seguito dal nome dell’host (in questo esempio “PortatileFabrizio”)
- il percorso in cui ci troviamo.
Questa riga è il prompt che sta a indicare che possiamo utilizzare la riga di comando per impartire delle istruzioni.
La sua struttura sarà:
[utente@host directory]$
Se ci troviamo all’interno della home, in genere /home/nomeutente, allora vedremo al posto del nome della directory il simbolo ~ (tilde), come nell’esempio sopra.
[utente@host ~]$
Se, invece, ci troviamo in un’altra directory vedremo il nome, come in questo esempio per la cartella “prova”:
La sintassi dei comandi e delle opzioni
Per capire come utilizzare i comandi Linux, dobbiamo conoscerne prima di tutto la sintassi. Qual è il modo corretto di scriverli?
Un comando ha la seguente sintassi:
comando [parametri]
Si inserisce sempre prima il comando, che poi può essere seguito da uno o più parametri. Tra questi parametri ci può essere:
- il percorso del file o della directory,
- delle stringhe di testo;
- delle opzioni.
Come vedremo in questa guida attraverso alcuni esempi, le opzioni dipendono dal comando che stiamo utilizzando.
In genere la stessa opzione può avere due versioni: lunga (“help”) e corta (“h”). Quando aggiungiamo un’opzione a un comando Linux seguiamo questa regola:
- se l’opzione è inserita in forma breve, per esempio “h” deve essere preceduta da un singolo trattino: “
-h
“; - se è per esteso, “help”, dovremo scriverla in questo modo: “
--help
“.
Le opzioni si possono combinare tra loro cosicché, invece di dover scrivere -r -v
, possiamo utilizzare -rv
.
Operazioni di base per imparare a usare la shell e scorciatoie da tastiera
Prima di iniziare a vedere quali sono i principali comandi Linux, è bene spiegarti come fare a modificare i comandi dopo averli digitati, come eseguirli e come interromperne l’esecuzione.
Modificare un comando prima di eseguirlo
Dopo aver digitato un comando se non lo abbiamo mandato in esecuzione, possiamo effettuare delle modifiche.
Per muoverci sulla riga che abbiamo scritto ci basta utilizzare le frecce direzionali, utilizzando backspace e canc possiamo effettuare le modifiche.
Con la freccia “su” possiamo navigare tra i comandi precedenti. Con la freccia “giù” tra i successivi (se stavamo già scorrendo i comandi digitati in precedenza).
Usando la combinazione di tasti Ctrl+A possiamo spostarci all’inizio del comando.
Con Ctrl+E possiamo spostarci alla fine del comando.
Copiare e incollare nel terminale
Quando siamo nel terminale Linux ci sono delle scorciatoie da tastiera per copiare e incollare il testo.
- Ctrl + Shift + C: ci permette di copiare il testo selezionato.
- Ctrl + Shift + V: incolla dalla clipboard.
Eseguire e interrompere i comandi Linux
Per eseguire un comando premiamo Invio.
Per interrompere l’esecuzione usiamo i tasti Ctrl+C.
Interrompere lo scorrimento dell’output
Se dopo aver eseguito un comando vogliamo interrompere la visualizzazione dell’output che sta scorrendo sullo schermo, usiamo Ctrl+S. Questo ci permette di bloccare lo scorrimento dell’output ad una determinata riga.
Per riprendere lo scorrimento normale usiamo Ctrl+Q.
Tieni presente che Ctrl+S ci permette di sospendere la visualizzazione dell’output, ma non sta interrompendo l’esecuzione del comando.
Scorciatoie da terminale
Suggerimento avanzato: quando inizierai a prendere maggiore familiarità con i comandi, potrai voler utilizzare le scorciatoie da terminale. Queste, chiamate anche alias ti permettono di inserire i comandi più facilmente.
Il vantaggio maggiore degli alias è che puoi utilizzarli non solo sul tuo computer locale, ma anche in remoto: usando SSHRC come abbiamo visto nella nostra guida.
Per farlo dovrai collegarti al server con la connessione SSH. Se hai un piano hosting con SupportHost, ti farà piacere sapere che hai accesso SSH e WP-CLI con tutti i piani: non solo con unmanaged VPS cloud, ma anche con hosting condiviso e piani hosting CMS.
Tabella dei comandi Linux indispensabili
In questa tabella ti mostro alcuni dei comandi Linux più usati. Ogni comando è accompagnato da una descrizione breve.
Comando | Descrizione breve |
---|---|
man | Mostra il manuale di un comando |
ls | Visualizza la lista del contenuto di una determinata directory |
pwd | Mostra il percorso corrente |
cd | Consente la navigazione tra le cartelle |
mkdir | Crea una directory |
cp | Copia cartelle e file |
mv | Sposta e/o rinomina cartelle e file |
rm | Elimina cartelle e file |
cat | Visualizza il contenuto di un file |
zcat | Mostra il contenuto di un file compresso |
more | Mostra il contenuto di un file (diviso in schermate) |
less | Visualizza il contenuto di un file (permette di scorrere nel contenuto) |
ln | Crea link a file e cartelle |
chmod | Imposta o modifica i permessi per file e cartelle |
echo | Mostra in output la stringa data |
find | Cerca un file |
grep | Ricerca all’interno di un file di testo |
tar | Crea un archivio |
adduser | Crea un utente |
groups | Visualizza il gruppo a cui appartiene un utente |
deluser | Elimina un utente |
passwd | Imposta la password per un utente |
du | Mostra lo spazio occupato |
df | Mostra lo spazio libero |
free | Mostra l’utilizzo della RAM |
top | Visualizza i processi in esecuzione |
kill | Interrompe i processi (richiede PID) |
pkill | Interrompe i processi (richiede parola chiave) |
killall | Interrompe i processi (richiede nome esatto del processo) |
lshw | Mostra l’hardware della macchina |
Nei prossimi capitoli andremo a vedere singolarmente questi comandi e per ognuno riporteremo degli esempi specifici che ti permetteranno di capire il loro funzionamento nella pratica.
Ricordati che puoi usare l’indice (lo trovi all’inizio di questo articolo) per andare velocemente alla sezione che riguarda il comando che ti interessa imparare.
Comandi Linux per principianti: spiegazione ed esempi
Andiamo a vedere quali sono i comandi Linux che possono esserti più utili se stai iniziando a prendere familiarità con la shell.
Per rendere più semplice la fruizione di questa guida abbiamo raggruppato i comandi che trovi nell’elenco qui sopra in categorie:
- Informazioni / aiuto: sono quei comandi Linux che ci permettono di scoprire come funzionano altri comandi e quali opzioni sono accettate.
- Gestione di file e cartelle: i comandi più importanti che devi conoscere per gestire file e cartelle da terminale.
- Gestione di utenti e gruppi.
- Gestione del sistema: ti permettono di conoscere i processi in esecuzione e altre informazioni sulla macchina che stai usando.
Comandi per chiedere aiuto
Devi sapere fin da adesso che ci sono centinaia di comandi Linux e che ognuno ha altrettante opzioni. Per questo motivo i primi comandi di cui voglio parlarti sono proprio quelli che ti permettono di ottenere informazioni su tutti i comandi.
Come faccio a sapere a cosa serve un comando?
Ci sono diversi metodi, che andiamo a vedere subito.
Opzione Help
L’opzione help ci permette di leggere una descrizione del comando e delle opzioni disponibili.
Come si usa:
Digita il comando seguito da –help.
Ecco un esempio:
ls --help
Questo qui sotto è l’output con la spiegazione del comando e alcune delle opzioni accettate.
Comando whatis
Il comando whatis ci mostra una descrizione breve dei comandi.
Come si usa:
Digita whatis seguito dal nome del comando.
Vediamolo con un esempio.
Per avere informazioni sul comando ls, fai così:
whatis ls
Comando man
Il comando man ci permette di visualizzare la pagina del manuale relativo a un determinato comando.
Come si usa:
Digita man seguito dal nome del comando.
Esempio:
Per vedere il manuale del comando ls, fai così:
man ls
Linux: i comandi per gestire file e cartelle
Tra le operazioni principali che possono essere svolte da terminale c’è la gestione di file e cartelle.
In questa sezione del tutorial impareremo a visualizzare i contenuti delle cartelle, muoverci tra di esse ed eseguire modifiche.
ls
Possiamo usare il comando ls per ottenere una lista di tutto il contenuto di una directory.
Sintassi del comando:
ls [-opzione1] [-opzione2] [percorso]
Lanciando il comando ls senza opzioni possiamo ottenere l’elenco di tutti i file e le cartelle della directory corrente.
Per visualizzare il contenuto di una directory differente ci basta inserire il percorso.
Per esempio per vedere tutti i file nella directory Documenti scriveremo:
ls Documenti
Come abbiamo appena visto nella sintassi, il comando ls può essere seguito da una o più opzioni. Vediamo le principali.
- -l: crea un elenco di file e directory con dettagli;
- -a: permette di visualizzare anche file nascosti;
- -s: mostra le dimensioni dei file (puoi vederle anche con l’opzione “-l”, ma in questo caso mostra solo le dimensioni e non gli altri dettagli)
--color
: mostra colori differenti per identificare i file.
Nella schermata qui sopra possiamo vedere come l’opzione --color
ci permetta di distinguere i file (in verde) dalle cartelle (in viola)
Ora vediamo nello specifico l’opzione -l.
ls -l
L’opzione ci permette di vedere ulteriori dettagli su ogni file e directory.
Vediamolo con un esempio:
L’output che ti ho mostrato qui sopra ci dà diverse informazioni:
- Il primo carattere ci indica se l’elemento è un file (-) o una directory (d).
- I caratteri successivi sono i permessi di accesso dell’utente.
- Viene indicato il proprietario del file e il gruppo.
- Le dimensioni del file in byte.
- Data e ora in cui è stato modificato l’ultima volta.
- Nome del file o della directory.
Facciamo un esempio pratico per capire ancora meglio. Leggendo la prima riga dell’output del nostro esempio possiamo capire che:
- Si tratta di una cartella (primo carattere: d).
- Possiamo visualizzare i permessi di lettura, scrittura ed esecuzione attribuiti all’utente, nel nostro esempio “fabrizio”.
- La dimensione in byte della cartella è: 4096.
- L’ultima modifica è avvenuta il 14 novembre alle 16:41
- La cartella si chiama “2022”.
Altri usi di ls con i caratteri jolly
Possiamo utilizzare il comando ls per visualizzare solo alcuni file. Per farlo ci basta utilizzare i caratteri jolly o metacaratteri.
- *: per rappresentare una stringa di caratteri, anche nessun carattere.
- ?: per rappresentare un qualsiasi carattere (uno solo).
- [ ]: all’interno possiamo inserire più caratteri, verrà ricercata la presenza di almeno un carattere tra quelli inseriti.
- {}: inseriamo più stringhe, verranno ricercate le stringhe che abbiamo elencato.
Nota importante: i caratteri jolly possono essere utilizzati con tutti i comandi. Li abbiamo riportati in questa sezione per fare degli esempi pratici.
Carattere jolly *
Il carattere “*” serve a rappresentare una stringa che va da 0 a più caratteri.
Esempio di utilizzo
Ho una cartella con all’interno alcuni file. Se voglio mostrare solo i file con estensione pdf che iniziano per “doc”, scriverò:
ls doc*.pdf
In questa schermata vedi il contenuto della cartella e l’output che ci viene restituito dal comando:
Questo comando ci restituisce, infatti, la lista di tutti gli elementi che hanno estensione pdf e hanno un numero compreso tra 0 e più caratteri dopo “doc”.
Nel nostro esempio i file che ci vengono mostrati sono:
- documento.pdf
- documentazione.pdf
- doc1.pdf
- doc.pdf
Non verranno mostrati invece:
Doc.pdf (ricordati che i comandi sono case sensitive)
file.pdf (non inizia per “doc”).
Carattere jolly ?
Il metacarattere “?” serve a rappresentare un singolo carattere.
Esempio di utilizzo
Voglio visualizzare i file e le directory che hanno il nome “scheda” seguito da un solo carattere, scriverò il comando:
ls scheda?
Ecco mostrato il contenuto della cartella e l’output del comando appena visto:
Come vedi il comando ci restituisce un solo file che corrisponde al nostro criterio:
scheda5
In questo caso, infatti, non verranno mostrati i file seguiti da più di un carattere dopo la stringa scheda:
- scheda1.txt
- scheda2.pdf
- scheda12 (è seguita da due caratteri, per mostrarla avrai dovuto utilizzare “scheda*”)
- schedanuova.
Combinare i carattere jolly
Possiamo combinare più caratteri jolly tra loro. In questo esempio i file nella cartella sono quelli dell’esempio precedente (scheda12, scheda1.txt, scheda2.pdf, scheda5, schedanuova).
Se vogliamo mostrare i file che iniziano per “scheda” siano seguiti da un singolo carattere ed abbiano una qualsiasi estensione, usiamo il comando:
ls scheda?-*
Che ci restituirà il seguente output:
pwd
Se voglio conoscere il percorso assoluto della directory in cui mi trovo, mi basta usare il comando pwd.
Sintassi del comando:
pwd
Esempio di output:
cd
La lista dei comandi Linux più usati non può non includere cd. Questo comando ci permette di spostarci da una directory all’altra.
Sintassi del comando:
cd [percorso]
Per esempio siamo nella home directory in cui è presente la cartella Documenti, per sportarci all’interno di quest’ultima usiamo il comando:
cd Documenti
Per ritornare alla home directory ci basta usare il comando senza specificare nessun parametro, così:
cd
Per tornare al livello superiore usiamo il comando:
cd ..
mkdir
Con Linux possiamo creare delle directory dal terminale usando il comando mkdir.
Sintassi del comando:
mkdir [parametro] [percorso]
Se vogliamo creare la directory nel percorso corrente ci basta utilizzare il comando seguito dal nome della nuova directory. Creiamo una cartella chiamata “Documenti”:
mkdir Documenti
Il comando qui sopra creerà la cartella nel percorso corrente. Se ci troviamo in home/utente/Immagini allora la cartella Documenti verrà creata lì.
Se, invece, vogliamo creare la cartella in un determinato percorso, senza entrare prima in esso usando il comando cd, digitiamo il percorso per intero. Creiamo una cartella “2022” all’interno della directory “Documenti”, così:
mkdir /home/utente/Documenti/2022
mkdir -p
L’opzione -p ci permette di creare la directory e creare le eventuali cartelle intermedie. Nell’esempio di prima, se non ho ancora creato la cartella “Documenti” e voglio creare al suo interno la cartella “2022”, farò così:
mkdir -p Documenti/2022
Inoltre, usando questa opzione, non saranno generati errori nel caso in cui io stia cercando di creare una cartella già esistente.
cp
Da terminale possiamo copiare file e cartelle con il comando Linux cp.
Sintassi del comando:
cp [-opzione] [sorgente] [destinazione]
Impariamo subito come funziona con diversi casi d’uso.
Voglio copiare il file “documento.txt” nella cartella “Modelli”. Quindi mi posiziono nella cartella che contiene il file e poi indico il percorso di destinazione:
cp documento.txt /home/utente/Archivio/Modelli
Se il file è all’interno di una directory diversa da quella in cui mi trovo dovrò inserire il percorso completo della cartella sorgente e di quella di destinazione.
Per esempio:
cp /home/utente/Documenti/documento.txt /home/utente/Archivio/Modelli
Con questo comando Linux possiamo anche copiare e rinominare il file in un unico passaggio. Ci basta specificare il nome del nuovo file. Riprendiamo l’esempio di prima, spostiamo il file e rinominiamolo in “fattura.txt”:
cp /home/utente/Documenti/documento.txt /home/utente/Archivio/Modelli/fattura.txt
Questo comando crea una copia di “documento.txt”: il file copiato si troverà all’interno della directory Modelli e sarà rinominato in “fattura.txt”.
cp -r
Per copiare una cartella dobbiamo aggiungere l’opzione “-r” che ci permette di copiare in maniera ricorsiva tutto il contenuto della directory.
Siamo nella cartella Documenti in cui abbiamo Cartella1 e Cartella2. Per copiare Cartella1 e il suo contenuto all’interno di Cartella2 useremo il comando:
cp -r Cartella1 Cartella2
Con questo comando stiamo creando una copia di “Cartella1” e di tutto il suo contenuto all’interno di “Cartella2”.
cp -i
Durante la copia dei file viene effettuata una verifica se ci sono file con lo stesso nome. Grazie alle opzioni -i e -f possiamo stabilire il comportamento da seguire.
Se vogliamo che il sistema ci chieda una conferma prima di sovrascrivere i file, usiamo l’opzione -i, in questo modo:
cp -i Documenti/documento.txt Modelli
Se nella cartella “Modelli” è già presente un file con lo stesso nome, ci verrà richiesta una conferma prima di sovrascriverlo, in questo modo:
cp: sovrascrivere 'Modelli/documento.txt'?
A questo punto digitiamo s per confermare, n per annullare.
cp -f
Quando vogliamo sovrascrivere i file, senza dover confermare l’operazione ogni volta, possiamo utilizzare l’opzione -f.
In questo modo i file con lo stesso nome, verranno sovrascritti in automatico.
mv
Abbiamo appena visto come si effettua la copia di file e cartelle da terminale. Il comando Linux mv ci permette, invece, di spostare file e directory e/o di rinominarli.
Sintassi del comando:
mv [-opzione] [sorgente] [destinazione]
Esattamente come abbiamo appena visto per la copia ci basta utilizzare questo comando per spostare file e directory.
Usiamo quindi il comando mv seguito da:
- Sorgente: vale a dire il file o la directory che vogliamo spostare.
- Destinazione: il percorso di destinazione.
Per fare un esempio se voglio spostare il file “documento.txt” nella cartella Modelli, scriverò:
mv Documenti/documento.txt Modelli
Se oltre a spostarlo volessi anche rinominare il file in “nuovo.txt”, userei il comando:
mv Documenti/documento.txt Modelli/nuovo.txt
Il comando mv ci permette anche di rinominare i file senza spostarli. Lo stesso vale per le directory. Vediamo un esempio pratico del comando mv usato per rinominare un file.
mv fattura.pdf fattura01.pdf
Con il comando qui sopra ho rinominato il file, senza spostarlo.
rm
Per cancellare file e/o cartelle possiamo ricorrere al comando rm.
Sintassi del comando:
rm [-opzione] [percorso]
Andiamo a indicare dopo il comando il file o la directory da eliminare.
Possiamo usare l’opzione -i se vogliamo che il sistema ci richieda la conferma per ogni singolo file. Usando l’opzione -f possiamo procedere all’eliminazione di tutti gli elementi, senza richiedere alcuna conferma.
Quando vogliamo eliminare una directory e tutto il suo contenuto (file o altre sottocartelle), usiamo l’opzione -r per eseguire il comando in modo ricorsivo. Per esempio per eliminare la cartella “Modelli”, useremo il comando così:
rm -r Modelli/
cat, zcat, less e more (visualizzare il contenuto dei file)
Ci sono diversi comandi Linux che ci permettono di visualizzare il contenuto dei file direttamente da terminale.
Usare i comandi cat e zcat
Per una semplice visualizzazione del contenuto possiamo usare cat.
Sintassi del comando cat:
cat [percorso]
Esempio: per visualizzare il file “documento.txt”, scriveremo il suo percorso in questo modo:
cat Documenti/documento.txt
Se si tratta di file compressi, possiamo usare il comando zcat.
A cosa serve il comando more?
Il comando more ci permette di visualizzare il contenuto del file e interrompere la visualizzazione di schermata in schermata. È utile quando il contenuto non può essere mostrato in una sola schermata.
Sintassi del comando more:
more [percorso]
Nell’esempio di prima diventa:
more Documenti/documento.txt
Come si usa less
Il comando less è simile al comando more, ma oltre a suddividere in schermate il contenuto, ci permette di scorrere il file andando su e giù.
Sintassi del comando less:
less [percorso]
ln
Il comando ln ci permette di creare dei link per file e directory.
Sintassi del comando:
ln [-opzione] [origine] [nome del collegamento]
Usiamo il comando ln seguito dal file di cui vogliamo creare il collegamento e nome del collegamento. Esistono due tipi di collegamenti:
- link simbolici
- hard link.
Nella maggior parte dei casi si lavora con i link simbolici. Per creare un link simbolico, usiamo il parametro -s.
Creiamo un link simbolico associato al file “documento.txt” in questo modo:
ln -s Documenti/documento.txt doc
Abbiamo creato un link simbolico “doc” collegato al file specificato.
chmod
Tramite il comando Linux chmod possiamo modificare i permessi di file e cartelle.
Sintassi del comando
chmod [soggetto=simbolo tipodipermesso] [file]
Possiamo impostare i permessi su diversi soggetti, specificando la lettera corrispondente:
- user (u) – proprietario del file;
- group (g) – gruppo di utenti di cui fa parte il proprietario del file;
- others (o) – altri utenti.
Nell’ecosistema Linux si parla di tre tipi di permessi, ognuno rappresentato da una lettera:
- lettura – indicato con r
- scrittura – w
- esecuzione – x.
Vediamo un esempio che ci permette di capire come impartire il comando:
chmod u=rwx documento.pdf
In questo caso abbiamo assegnato i permessi di lettura (r), scrittura (w) ed esecuzione (x) all’utente proprietario del file, per il file documento.pdf.
Possiamo aggiungere nuovi permessi lasciando inalterati quelli già assegnati in questo modo:
chmod u=+w documento.pdf
Nell’esempio qui sopra abbiamo aggiunto il permesso di scrittura, lasciando gli altri inalterati.
Allo stesso modo possiamo rimuovere alcuni permessi lasciando gli altri com’erano:
chmod u=-w documento.pdf
Con il comando qui sopra, abbiamo rimosso il permesso di scrittura per quel determinato file.
echo
Il comando echo ci permette di restituire in output la stringa che abbiamo passato al comando come parametro.
Sintassi del comando:
echo [opzioni] [stringa]
find
Il comando find ci permette di effettuare una ricerca tra i file in base alle condizioni che vogliamo.
Sintassi:
find [percorso] [regole] [azione]
Possiamo specificare in che percorso effettuare la ricerca, quali condizioni usare per selezionare i file e poi quale azione eseguire dopo che il file è stato trovato.
grep
Con il comando grep possiamo cercare un pattern, per esempio una stringa, all’interno di un file. Il comando ci restituirà la posizione del pattern.
Sintassi:
grep [-opzione1] [-opzione2] pattern [file]
Anziché usare come pattern una semplice stringa, possiamo anche utilizzare un’espressione regolare.
Tra le opzioni che possiamo usare ci sono:
- -i: ci permette di non fare distinzioni tra minuscole e maiuscole.
- -l: ci mostra la lista dei file in cui è stato ritrovato il pattern.
In questo esempio cerchiamo la stringa “250” nel file prova.txt e ci viene mostrata la riga in cui è stata trovata la stringa:
tar
Con Linux possiamo creare archivi di file e cartelle usando il comando tar.
Sintassi:
tar [-opzioni] [-f archivio] [file]
Il comando tar accetta diverse opzioni:
- -c: ci permette di creare l’archivio
- -x: serve a estrarre l’archivio
- -z: crea un archivio compresso con gzip
- -j: crea un archivio compresso con bzip2
- -f: seguito dal nome dell’archivio ci serve a specificare il nome dell’archivio.
Ecco un esempio del comando tar in opera:
tar -cf archivio.tar documento.pdf fattura.pdf
Con il comando qui sopra stiamo creando un archivio chiamato “archivio.tar” contenente i due file pdf: documento e fattura.
Se volessi creare un archivio compresso con gzip, mi basterebbe aggiungere l’opzione -z, il comando quindi diventerebbe:
tar -czf archivio.tar.gz documento.pdf fattura.pdf
Lista comandi Linux per gestire utenti e gruppi
Da terminale, con i permessi root, possiamo creare nuovi account utente e gestire quelli che abbiamo creato.
Vediamo i comandi principali che ci permettono di eseguire queste operazioni.
adduser
Il comando adduser ci consente di creare un nuovo account utente.
Sintassi:
adduser [-opzioni] nomeutente
Con questo comando vengono creati automaticamente una cartella home per l’utente e un gruppo che avrà lo stesso nome dell’utente.
Se vogliamo creare un nuovo utente e inserirlo in un gruppo specifico ci basta digitare il nome del gruppo dopo quello dell’utente, così:
adduser nomeutente nomegruppo
groups
Possiamo vedere a quale gruppo appartiene uno specifico utente usando il comando groups.
Sintassi:
groups [nomeutente]
deluser
Con il comando deluser possiamo eliminare uno o più utenti che abbiamo creato.
Sintassi:
deluser [nomeutente]
passwd
Il comando passwd ci permette di modificare la password di un utente.
Sintassi:
passwd [nomeutente]
Dopodiché ci verrà chiesto di inserire la nuova password.
Se vogliamo cambiare la password dellìutente che stiamo usando ci basta usare il comando senza specificare il nome dell’utente, così:
passwd
Elenco comandi Linux di sistema
Ci sono alcuni comandi specifici da terminale per verificare lo spazio su disco, la memoria, i processi in esecuzione e l’hardware. Vediamoli insieme.
du
Il comando du ci permette di conoscere lo spazio occupato sul disco. Possiamo anche specificare il nome di una cartella se vogliamo conoscere lo spazio occupato da una cartella specifica.
Esempio di utilizzo:
du -h
Ci permette di visualizzare lo spazio occupato sul disco, l’opzione “-h” ci permette di vedere il risultato in un formato leggibile.
df
Come il comando du, ma in questo caso ci permette di visualizzare lo spazio libero. Anche in questo caso possiamo usare l’opzione -h per vedere il risultato in formato leggibile.
Esempio di utilizzo:
df -h
free
Il comando linux free ci mostra l’utilizzo della RAM, permettendoci di distinguere tra memoria RAM e quantità di dati memorizzati nel disco fisso (swap).
Esempio di utilizzo:
free -h
top
Per visualizzare i processi in corso possiamo usare il comando top.
Sintassi:
top [opzioni]
Dopo aver dato il comando possiamo usare i seguenti tasti per ordinare i processi:
- M: mette in ordine i processi in base alla memoria usata.
- P: li ordina in base alla CPU usata.
- T: ordinamento in base al tempo.
Usando “k” seguito dal PID del processo possiamo terminare quello specifico processo.
Per chiudere top possiamo premere “q”.
Ecco un esempio di output del comando top:
kill, pkill e killall: comandi per interrompere i processi
I comandi kill, pkill e killall ci permettono di interrompere i processi. Vediamo come usarli.
Sintassi del comando kill:
kill [PID]
Per utilizzare il comando kill dobbiamo conoscere il PID, vale a dire l’ID del processo che vogliamo interrompere. Possiamo conoscere il PID usando il comando top che abbiamo appena visto.
Sintassi del comando pkill:
pkill [parola contenuta nel nome processo]
Se non conosciamo il PID del processo, possiamo usare il comando pkill e passargli un termine che il comando andrà a ricercare nel nome del processo.
Conoscendo il nome esatto del processo possiamo usare, invece, il comando killall.
Sintassi del comando killall:
killall [nome processo]
lshw
Usando il comando lshw possiamo conoscere i dettagli sull’hardware della macchina che stiamo utilizzando.
L’opzione -short ci permette di visualizzare un elenco abbreviato, così:
lshw -short
Conclusioni
In questa guida abbiamo visto alcuni dei principali comandi Linux che puoi usare da terminale. Tieni presente che si tratta solo di alcuni comandi e che ci sono tante altre funzioni che puoi imparare.
Per estendere le tue conoscenze puoi:
- Utilizzare il comando
man
per richiamare il manuale che ti permetterà di scoprire tutti i dettagli su un comando. - Consultare le pagine del manuale online qui.
Questa guida ti è stata utile? Hai imparato a usare comandi che ancora non conoscevi? Facci sapere con un commento.
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